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Progetto PON

Il Progetto PON “Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele (Educazione alla
legalità per la prevenzione di comportamenti antisociali espressi anche attraverso l’uso della realtà
virtuale immersiva)” vede la collaborazione del Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica
Sicurezza – Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i
Reparti Speciali della Polizia di Stato e il Dipartimento di Psicologia dell’Università Sapienza di
Roma.


Il Progetto si inserisce nel particolare contesto giovanile (soprattutto adolescenziale) appartenente a
territori caratterizzati da criticità sociali di diversa natura e prende in considerazione l’influenza
trasversale dei moderni mezzi di comunicazione di massa. L’aumento esponenziale della presenza
dei giovani in rete 24/24 ore, dovuto sia al rapido sviluppo della tecnologia, che alla sua progressiva
portabilità a buon mercato, nonché l’impulso ad essere sempre più connected e social impongono di
misurarsi con temi e problematiche di incredibile dinamismo e complessità: il cyberbullismo, la
sextortion e il grooming sono, infatti, solo alcune vere e proprie azioni illegali commesse e facilitate
dall’uso della rete.


Obiettivo del Progetto è, dunque, quello di creare un filo conduttore tra le Forze di Polizia e i
giovani che si trovano in contesti connotati da un elevato livello di criminalità, attraverso la
creazione di percorsi di educazione e di prevenzione di comportamenti antisociali, la cui
realizzazione prevede l’uso di metodologie formative innovative, appositamente create e
opportunamente validate da metodi scientifici.


La proposta progettuale si colloca nell’ambito delle azioni previste dal PON Legalità per la
promozione ed il rafforzamento dei processi di integrazione nel tessuto sociale di categorie
svantaggiate della popolazione, che sono particolarmente esposte al rischio di devianza, attraverso
l’erogazione di percorsi di educazione alla legalità. Particolare merito del Progetto è quello di
utilizzare e implementare metodologie formative innovative da utilizzare nella formazione dei
giovani adolescenti a rischio di dispersione scolastica dei territori delle cinque Regioni “meno
sviluppate” – Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia – al fine di promuovere l’assunzione di
comportamenti orientati al rispetto delle regole e al rifiuto del sistema valoriale imposto dalla
criminalità organizzata. In particolare, i percorsi formativi di educazione alla legalità avvengono
mediante l’utilizzo di visori virtuali che consentono ai giovani di “immergersi” in scenari virtuali
che riproducono situazioni di illegalità.


Il Progetto si pone in linea di continuità con il Progetto formativo già realizzato nel 2007-2013 dalla
stessa Direzione Centrale (“La percezione della legalità e delle forze dell’ordine nei contesti
giovanili”) e vede tra i suoi destinatari i giovani appartenenti alle aree maggiormente a rischio di
dispersione scolastica e/o degrado urbano, in qualità di potenziali vittime/autori di fenomeni di
cyber bullismo e/o di criminalità organizzata. In particolare, coinvolge in specifiche azioni di
educazione gli studenti di 4 cosiddette “Scuole pilota” e 12 cosiddette “Scuole satellite” degli
Istituti Secondari di Secondo Grado, per un totale di circa 750 alunni (150 provenienti da ogni
Regione) e 80 scuole (4 Scuole pilota + 12 Scuole satellite per Regione) appartenenti alle cinque
Regioni individuate. Vengono, inoltre, coinvolti nelle attività del Progetto circa 60 docenti (12 per
Regione) per i quali viene predisposto un percorso di formazione ad hoc, al fine di assicurare
continuità alle azioni di educazione alla legalità realizzate sui territori interessati. La finalità è
quella di garantire la sostenibilità dell’intervento, in linea con l’approccio “train the trainer”,
secondo cui i docenti formati assicureranno continuità del progetto formativo, affiancati dal
personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Struttura di progetto (Comitati)

Oltre al contributo di gruppi di lavoro che si occupano dello sviluppo di temi specifici, il Progetto si
avvale di quattro Comitati di gestione ed esecuzione, tutti coordinati dal Responsabile scientifico di
progetto e composti da rappresentanti dei partner e da figure di esperti scelte dai medesimi.
L’obiettivo è quello di garantire il coordinamento complessivo, il coordinamento scientifico, il
coordinamento dell’esecuzione delle attività, il monitoraggio del progresso e la valutazione dei
risultati e dell’impatto. I Comitati risultano, dunque, così composti:


– Comitato Direttivo: si trova in una posizione sovraordinata per responsabilità e funzioni rispetto agli altri. È composto da tre esperti nominati dal Dipartimento di Psicologia e da tre
esperti nominati dalle Specialità della Polizia di Stato ed ha funzione di coordinamento
complessivo delle attività di progetto e di decisione in merito agli aspetti di generale
responsabilità, con l’obiettivo di ottimizzare il raggiungimento e la diffusione dei risultati
attesi, la sostenibilità delle attività e l’impatto sui beneficiari, validando o meno gli step
compiuti.


– Comitato Scientifico: si compone di tre Esperti designati dalle Specialità della Polizia di
Stato, il Responsabile delle attività relative alla realtà virtuale, il Responsabile della
formazione e il Responsabile della diffusione della conoscenza, tutti e tre designati dal
Dipartimento di Psicologia. Tale comitato ha una triplice funzione: assicurare la qualità
scientifica dell’intervento (in particolare rispetto alla componente della realtà virtuale, a
quella formativa e alla gestione della conoscenza), definire le decisioni relative alla
metodologia di progetto (insieme alla redazione di un documento preliminare in forma di
linee guida) e, infine, assumere le decisioni relative alla pubblicazione dei risultati di
progetto su idonee riviste scientifiche di livello nazionale e internazionale.


– Comitato Esecutivo: è formato da un esperto delle Specialità della Polizia di Stato, un
esperto del Dipartimento, due esperti tecnici sui prodotti formativi impiegati nel Progetto, un
esperto del settore Formazione ed Educazione e 10 Referenti delle 5 Regioni beneficiarie.
Questo comitato ha il compito di assicurare il coordinamento della messa in opera delle
attività, della coerenza tra pianificazione e impegni contrattuali, della congruenza dei
prodotti e servizi formativi con gli obiettivi e i risultati attesi, nonché della coerenza delle
tempistiche di esecuzione e, nello specifico, coordina specifici gruppi di lavoro
(Preparazione dei prodotti e verifica della loro efficacia; Progettazione dei piani formativi;
Elaborazione di linee guida e buone prassi per l’educazione alla legalità in rete; Definizione
e attuazione dei piani di valutazione dell’efficacia dei risultati e dell’impatto sui beneficiari
diretti e indiretti; Comunicazione di progetto e divulgazione dei risultati).


– Comitato di Monitoraggio e Valutazione: il suo compito è quello di verificare la coerenza
fra pianificazione e messa in opera delle attività. La componente di Monitoraggio, verifica
l’avanzamento delle attività, la congruità ed eleggibilità delle spese sostenute, il progresso
nei risultati e l’impatto degli stessi.